Musica per Roma presenta
Suono rinnovato ma spirito antico. Questa è la miglior maniera per descrivere "Elastic band", il progetto che il sassofonista Joshua Redman presenta in concerto all’Auditorium aprendosi a nuove sonorità dopo dieci anni in cui ha lavorato in un contesto prevalentemente acustico.
"Avevo sempre l’idea di questo progetto dal primo momento in cui ho cominciato a suonare seriamente - afferma Redman - Ci ho pensato soprattutto da quando ho iniziato ad andare in tour e registrare come leader. Ho sempre avuto la sensazione che un giorno avrei realizzato musica con una paletta sonora più vasta, dove non si fossero usati solo strumenti acustici". Queste idee meditate a lungo sono sfociate nei dodici brani di "Elastic", in cui l’espansione dei dettagli compositivi e produttivi di Redman accresce la spontaneità dell’ensemble senza distaccarsi dal saldo nucleo della sua concezione musicale. Per Redman "Elastic" ha rappresentato un’occasione per compiere un netto passo avanti come compositore. "Il jazz spesso tratta la composizione solo come un punto di partenza e uno spunto per l’improvvisazione. Io ho voluto realizzare un approccio più legato alla sfera compositiva, che raccontasse storie strutturate in più parti senza mai sacrificare la mia identità, la mia libertà e la mia apertura. Volevo che l’improvvisazione diventasse semplicemente parte del più vasto significato dei brani". Per Redman è stata una sfida che gli ha permesso di rifarsi ad un numero sconfinato di suggestioni musicali, a nomi illustri come James Brown, Maceo Paker, Motow Sound, Stevie Wonder, The Beatles, Prince, Earth Wind and Fire, Led Zeppelin, The Police, Aretha Franklin, Jimi Hendrix e artisti contemporanei come Meshell Ndegeocello, Radiohead e Bjork. "Questi musicisti sono stati da sempre una mia fonte d’ispirazione, ma penso che in un progetto come “Elastic” la loro influenza si noti di più".
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