Fondazione Musica per Roma presenta
C'è chi scende e c'è chi sale nelle giostre. E poi le giostre, i luna park, devono nascere in luoghi adatti, perfetti, studiati. Ci vuole anche un certo spessore per tirarle su, per gestirle e coordinarle. A queste e altre qualità deve aver pensato Jeff Ballard, musicista colto e raffinato, quando ha deciso di chiamare la sua ultima creatura Fairgrounds. Chi vuole può partecipare, si deve emozionare parecchio. Ballard da qui ha iniziato, da qualche amico, collega che potesse assicurargli la giusta alchimia, vedi alla voce Lionel Loueke alla chitarra, Reid Anderson (che siamo abituati a conoscere per essere il contrabbassista del fantasioso trio The Bad Plus, e qui invece si dedica solo a tessere le trame elettroniche), e Kevin Hays al pianoforte e tastiere. Musicalmente vario, a tratti molto audace, imprevisto, Fairgrounds non ha un repertorio fisso e precostituito, parte da idee sonore portate da Ballard e dai suoi compari e che poi, di volta in volta, assumono forme diverse. La creatività e l'impegno del leader è perfettamente documentata anche dalle sue scelte stilistiche. Le lame taglienti dell'avant garde, le ossessioni del free jazz, le chiccherie dell'elettronica, i ritmi colorati, le tessiture rock, gli splendidi virtuosismi dei singoli coinvolti. Tutto ciò descrive Fairgrounds come un progetto compiuto e riuscito. Basta ascoltarlo e non si ha più alcun dubbio: quando arriva la campanella che annuncia il nuovo giro di giostra si rimane su. Non si scende.