Il Programma minimalista

Domenica 22 Gennaio 2006
h. 18:00
Il Programma minimalista

Fondazione Musica per Roma, Comune di Roma, in collaborazione con Codice.Idee presentano

Il Programma minimalista: dal linguaggio alla matematica, attraverso moralità, musica e arte
Dal 1993 ad oggi Noam Chomsky ha indirizzato la linguistica verso il cosiddetto Programma Minimalista, aprendo una nuova strada a una teoria (detta della reggenza e del legamento - Government and Binding, abbreviata in GB) che aveva già registrato un notevole successo. Questa svolta non era affatto ovvia e non si può' nemmeno dire che sia stata uno sviluppo "naturale" della teoria precedente. Infatti il Minimalismo si basa su una mossa strategica ardita e senza precedenti, mirando a circoscrivere cio' che il linguaggio ha di speciale entro un dispositivo mentale molto potente, ma anche molto semplice, la sintassi in senso stretto (Narrow Syntax, ovvero NS). Secondo il minimalismo, questo dispositivo, che solo la nostra specie possiede e che si applica solo al linguaggio, stabilisce, istante per istante, un "ponte" ottimale, cioe' la connessione piu' elegante ed essenziale concepibile, tra i suoni del linguaggio e i loro significati. In un certo senso, quindi, l'oggetto tradizionale della linguistica e le molteplici differenze tra le diverse lingue del mondo vengono re-interpretati come "residui" del funzionamento perfetto di questo nucleo mentale ultra-minimo, di questo cristallo di neve (come Chomsky ama metaforicamente caratterizzarlo). Il nuovo quadro teorico è stato già  applicato con successo da Chomsky e da numerosi altri linguisti, unificando ad un livello più astratto, sotto operazioni mentali semplicissime, principi e moduli che rimanevano ancora tra loro distinti nella precedente teoria (GB). Ma il Minimalismo ha anche generato forti resistenze in altri linguisti (come è, per esempio, il caso delle critiche mosse al Minimalismo da Steven Pinker e Ray Jackendoff, più  propensi a continuare con la teoria GB). Inoltre, le conseguenze del Minimalismo sui modelli dell'evoluzione del linguaggio non hanno tardato a farsi sentire. Un importante articolo di Chomsky, Marc Hauser e Tecumseh Fitch sull'evoluzione del linguaggio, pubblicato in "Science" nel 2002, è stato seguito da altri più tecnici e ha dato vita a un vibrante scambio con Pinker e Jackendoff (cf. gli ultimi due numeri di "Cognition") sulle loro diverse concezioni delle origini evolutive del linguaggio. In esperimenti sottili e rivelatori, alcuni ancora in corso di pubblicazione (ma dei quali sapremo nel corso di questo dibattito) Hauser e Fitch hanno tracciato nuove frontiere tre le capacità semantiche e sintattiche proprie all'uomo e quelle, invece, da noi condivise con i primati non umani. Lo stile esplicativo del Minimalismo (che Chomsky definisce semplicemente "galileiano") si presta ad estensioni originali e plausibili, ma ancora preliminari, ad altri settori cognitivi. Il dibattito esporra' alcune di queste possibili estensioni a settori quali lamatematica, l'arte, la musica e la morale.

 

L'iniziativa fa parte di Energiaper,
il programma di Enel per la cultura,
la ricerca scientifica, l'ambiente e lo sport.