Musica per Roma presenta
Perché Flaiano? Questa è la domanda che spesso abbiamo sentito, spesso senza trovare la forza di rispondere che ci sono mille motivi per rimettere in scena la sua parola da giocoliere annoiato e ironico e la sua sapienza antica e lieve come uno stemma senza casata nella letteratura italiana.
Giorgio Manganelli, come di consueto, ci viene in soccorso con il suo lessico incantato e sintetico nella prefazione a una raccolta (postuma, del 1986) di testi di Flaiano, “Frasario
essenziale per passare inosservati in società”, eccolo: «Credo che occorra un certo malessere per discorrere in modo non affatto improprio di Ennio Flaiano. Un malessere intricato, non riluttante ad un raro riso, ma soprattutto consapevole di sé, della sconfitta di cui si nutre…».
Ora, quel “malessere” è il prodotto di una crisi dispotica e crudele e non un convenzionale qualunquismo: si tratta di un deficit morale e poetico, un deficit civile ed espressivo. Un deficit di rappresentazione. Non è una crisi individuale o del soggetto quanto un “esaurimento” collettivo che governa il nostro quotidiano in preda all’anestesia.
L’evento si svolgerà lungo l’arco di un’immaginaria “giornata” di Ennio Flaiano che egli stesso ci descrive in un frammento de “La solitudine del Satiro”: «Cambio di umore e di idee seguendo il corso del sole. La mattina odio la società, la sera l’amo. Al mattino, leggendo i giornali, tutto mi è di peso: la commozione delle classi medie, l’insolenza degli
estremisti, la beatitudine dei governanti. Col trascorrere delle ore mi sento più portato a comprendere gli altri punti di vista, persino a tollerare e a sorridere. Scende infine la sera: ma sì, tutto va meglio, l’Italia è il mio paese, gli italiani sono simpatici con tutti i loro difetti, la rivoluzione può essere rinviata. L’indomani sono daccapo: solitudine totale, rinuncia, o tuffo nella realtà?» L’evento sarà suddiviso in tre movimenti. I tre luoghi simbolici (e quotidiani) saranno il caffè, il ristorante e il residence, e faranno da sfondo al monologo del protagonista scandendo i tre tempi della lettura, dal mattino alla notte: la rivolta, la comprensione, la rinuncia.
Luci, scenografie e commenti sonori saranno essenziali, all’insegna della sottrazione, affinché la forza del testo possa trovare fondamento sull’intensità vocale e l’intelligenza interpretativa di Roberto Herlitzka, che darà voce alla scrittura di Flaiano. Cospicui, invece, saranno i contributi fotografici e audiovisivi, oltre le riflessioni e i commenti dello scrittore. E rilevanti saranno gli interventi di personalità che hanno condiviso con Flaiano esperienze intellettuali ed esistenziali: Federico Fellini (con cui ha scritto La dolce vita e 8 1/2), Carlo Bo, Cesare Garboli e molti altri.