Leonidas Kavakos violino
Patrick Demenga violoncello
Denis Kozhukhin pianoforte
Brahms Trio n. 3 op.101
Nella Vienna di metà ?800, arbitro del gusto musicale fu il grande critico Eduard Hanslick, fermo sostenitore della grande tradizione che da Bach passava per Beethoven e Schumann, e che aveva trovato in Johannes Brahms l'erede più significativo. Se infatti il versante delle "avanguardie", fortemente osteggiato da Hanslick, sceglieva di esprimersi con l'Opera o con la Sinfonia (pensiamo a Wagner o a Liszt e Bruckner), Brahms frequentò indistintamente i vasti organici sinfonico-corali e i più ridotti ensemble cameristici, in linea con quanto avevano fatto i suoi illustri predecessori, raggiungendo nell'uno e nell'altro genere autentici vertici di espressività. Insieme ai due celebri Quintetti per pianoforte e per clarinetto, ai Quartetti, Quintetti e Sestetti per archi, spiccano i tre Trii per violino, violoncello e pianoforte, composti in giovinezza (l'op. 8), maturità (l'op. 87) e negli ultimi anni di vita (l'op. 101), tutti e tre capolavori di assoluto splendore per finezza di scrittura e magistrale invenzione musicale. Questo concerto offre la rara occasione di ascoltarli tutti e tre in un colpo solo: ad eseguirli saranno il violinista Leonidas Kavakos, un beniamino del pubblico di Santa Cecilia, e due suoi amici eccellenti, il violoncellista Patrick Demenga e il pianista Denis Kozhukhin.