Una società prigioniera del presente non progetta futuro e non ha memoria del passato. La schiavitù del presente ha portato a un mutamento dell’uomo occidentale nella vita privata così come nella dimensione pubblica, dalla politica all’economia. Il presentismo ratifica il primato della tecnologia che ci domina, della finanza senza redistribuzione della ricchezza. Lascia senza risposte le due grandi domande di oggi: la sicurezza e la possibilità di crescere nel benessere. Ma da questa prigione si può uscire.