Fondazione Musica per Roma, Editori Laterza presentano
«E fu [in Italia] ch’io visitai il famoso Galileo, ormai vecchio, divenuto prigioniero dell’Inquisizione, perché avea pensato, in astronomia, diversamente da come pensavano i suoi censori francescani e domenicani». Così il poeta John Milton nella sua difesa della libertà di espressione, nel 1644, nel pieno della Grande Ribellione che scuoteva i tre reami di Inghilterra, Scozia e Irlanda, quando le nuove idee galileiane erano diventate un simbolo di libertà per gli stessi combattenti del Parlamento contro il Re. La condanna di Galileo (1633) era divenuta l’emblema della repressione contro la più spregiudicata ricerca di ‘filosofia della natura’ (oggi diremmo scienza), e al tempo stesso il segno di una svolta epocale in tutta Europa.