Editori Laterza e Fondazione Musica per Roma, presentano
Il simbolo del potere nell'Italia del dopoguerra, un potere diviso tra i palazzi repubblicani e quelli vaticani: due Rome di cui Andreotti è stato sintesi e ponte. Abile, intelligente, ironico, riservato, infaticabile tessitore di accordi, aveva le stigmate intellettuali, caratteriali e persino fisiche dei Richelieu e dei Mazarino e la loro stessa lucidità nell'interpretare l'animo dei cittadini italiani.
La sua politica è arte del compromesso, delle alleanze, per difendere gli equilibri esistenti dai conflitti di un paese fragile e immaturo. Alleanze non sempre limpide, come emerse da un lungo e devastante processo che divise il paese e il cui esito è ancora controverso nel giudizio storico e politico.
Simona Colarizi insegna Storia contemporanea presso l'Università di Roma La Sapienza