Massimo Nunzi, compositore e musicologo, è ben consapevole del fatto che sia necessario creare nuovi linguaggi di divulgazione per i nuovi pubblici di domani e che questo percorso vada iniziato sin da piccoli. Il jazz, la classica, la musica contemporanea, rischiano di scomparire se non si trova il modo di creare una nuova generazione di fruitori in grado di apprezzarne la meravigliosa complessità. Nunzi ha sempre lavorato nella direzione di una divulgazione popolare ed accessibile anche a chi non sa nulla di musica e lo dimostra il successo di “Jazz! Istruzioni per l'uso”, format di successo creato per il Teatro Sistina, da cui è nato un manuale per Laterza e, successivamente una serie televisiva per l'Espresso e Repubblica e poi per Rai5. Giocajazz nasce per creare interesse ed ispirare le nuove generazioni verso la tutta la musica e le sue forme, usando il jazz; infatti questa musica fortemente legata all’improvvisazione e all’interazione, dove tutti sono protagonisti e nello stesso tempo gregari, è perfetta perché rende attiva la partecipazione dei ragazzi. Giocajazz vuole incrementare l'interesse dei più piccoli verso la musica in senso più generale utilizzando il Jazz, con la sua naturale propensione alla libertà e al gioco come mezzo sonoro ed ingrediente vincente del progetto. Sono più di 60 i bambini che hanno iniziato a suonare uno strumento musicale e si sono addirittura in molti casi, iscritti al conservatorio. Nunzi ha voluto portare avanti il percorso dividendo le “lezioni incontro” in strutture di narrazione legate ai moduli fondanti della musica: ritmo, melodia, armonia, forma. Con l’ausilio di un'orchestra di altissimo livello, formata da alcuni dei migliori musicisti della scena nazionale, offrirà un giocoso e fruttuoso incontro con la musica, portando i bambini immediatamente ad interagire con la band, e rendendoli anche protagonisti. Solo così, utilizzando un linguaggio fresco, veloce, privo di paludamenti teorici, si può ottenere il risultato di incuriosire, avvicinare, e far innamorare della musica le nuove generazioni. D'altra parte, le musiche colte fra virgolette, non hanno più accesso nelle grandi stazioni radiofoniche e televisive e quindi i bambini, attraverso questo lavoro divertente e in sintonia con il loro linguaggio, possono avere quella necessaria ispirazione a scoprire e conoscere in profondità la musica e poi, più avanti eventualmente a suonarla.