Fondazione Musica per Roma, Editori Laterza presentano
Dovette proprio essere un bello spettacolo il Ballo di donne turche rappresentato nel Salone delle Commedie di Palazzo Pitti, uno dei festeggiamenti che si erano tenuti per la visita al granduca Cosimo II de’ Medici dell’emiro druso Fakhr ad-Din, signore del Libano e della Galilea, che ribelle al sultano si era rifugiato in Toscana nel 1613. Cullavano grandi sogni, Cosimo e Fakhr ad-Din: il primo ambiva addirittura alla corona di Gerusalemme, e insieme pare volessero impadronirsi del sacello del Santo Sepolcro nella chiesa della Resurrezione a Gerusalemme, portarlo smontato a Firenze e rimontarlo al centro del mausoleo mediceo della Chiesa di San Lorenzo. Non se ne fece di nulla. Ma di quella strana visita e di quei folli piani restano le tracce: una sorta di diario che il principe dettò al suo biografo, i documenti di preparazione di una crociata mai fatta, i disegni dei costumi per gli spettacoli, un ritratto di Cosimo II in vesti turchesche.