Una produzione Fondazione Musica per Roma
in collaborazione con Centro per il Libro e la Lettura, Radio3
Sono da poco trascorsi i vent’anni dall’esordio di Non ora, non qui, un libro che Erri De Luca scrisse quasi quarantenne, nel 1989, un piccolo libro di ricordi, di struggimenti, di cose passate per sempre, dell’infanzia vissuta a Napoli. Una città sempre presente nei suoi libri anche se lasciata a diciotto anni alla volta di Roma. Ha camminato per il mondo, ha consumato scarpe e scalato montagne, l’uomo nato vicino al mare, ha fatto per vent’anni, fino al ’96, lavori come il muratore, l’operaio. Scrive appoggiato alle ginocchia, prima che faccia giorno e su quaderni a righe perché quelli a quadretti gli ricordano le vite recluse. Ama il passato perché non deve inventare. Felicità e infanzia sembrano cose lontane, irrimediabilmente perdute, anche nel recente Il giorno prima della felicità, racconto dell’apprendistato dello Smilzo alla scuola di Don Gaetano mentre Napoli si ribella ai tedeschi. Non ha mai partecipato a premi letterari e ancor oggi, dopo tanti libri venduti, dopo tanti appassionati lettori non si sa spiegare “come storie legate ai fatti miei possano interessare i lettori”. Vent’anni di parole, di silenzi, l’occasione se non per un bilancio, per ricordare ancora qualcosa, per dire come sono nati alcuni di questi libri.