Una produzione Fondazione Musica per Roma
in collaborazione con Centro per il Libro e la Lettura, Radio3
Dario Fo, un nome per il teatro italiano, una lunga e militante carriera spesa tra i palcoscenici di tutto il mondo e l’impegno politico, sempre al fianco della moglie e compagna di lavoro, Franca Rame; una carriera coronata dal Premio Nobel nel 1997, riconoscimento che sottolinea l’importanza cruciale dell’uomo di lettere, oltre che all’attore e regista. Dal Mistero buffo con il suo Grammelot, al teatro politico- padre e figura di riferimento per il teatro di narrazione-, fino all’ultima Bibbia dei villani, Fo da anni tiene insieme cultura popolare, cronaca e storia, con una particolare attenzione verso gli eretici, i villani, i contadini, quelli “ai margini” del potere che la parola- anche la parola teatrale dal di dentro corrode. “Ho ottant’anni – scrive qualche anno fa - ma ne ho vissuti almeno centocinquanta. Se poi calcolo quelli di Franca, alla fine in due facciamo circa due secoli. Un arco di tempo lunghissimo racchiuso in due sole vite, perché quegli anni sono stati tutti, non uno di meno, belli e intensi. I mesi duravano 60 giorni, i giorni 48 ore... Sì, di vite noi due messi insieme ne abbiamo vissute davvero tante”.