Fondazione Musica per Roma e Fondazione Sigma-Tau presentano
Interpretati ancora una volta in modo magistrale dagli attori Massimo Popolizio, Umberto Orsini, Elisabetta Piccolomini e Lino Guanciale, i testi scelti e qui presentati – in uno spettacolo unico promosso da Fondazione Sigma-tau - cercano di evidenziare la visione naturalistico-materialistica di William Shakespeare, influenzata soprattutto da anatomisti e fisiologi della corte elisabettiana come ad esempio William Harvey, lo scopritore della circolazione sanguigna. Visione avvertibile sia nel quadro affettivo-emotivo dei personaggi, sia a livello delle opzioni lessicali, la cui concretezza dipende proprio dalla loro origine “specialistica”. Si passerà così attraverso la disamina della depressione (“melancolìa” o “malinconìa”) nell’Amleto, analizzata nella varietà dei sintomi e nella “visione del mondo”; quella dell’invecchiamento nel Re Lear e nelle Allegre comari di Windsor (il personaggio di Falstaff); e quella del perturbamento amoroso in tutte le sue gradazioni sensoriali e sfumature percettive (soprattutto nel Romeo e Giulietta).