Accademia Nazionale di Santa Cecilia, Fondazione Musica per Roma presentano
Due “Blockbuster” di garantito impatto spettacolare costituiscono il programma del concerto organizzato dall’Accademia di Santa Cecilia e dalla Fondazione Musica per Roma per inaugurare la Stagione Estiva nella Cavea dell’Auditorium: i Quadri di un’esposizione di Musorgskij e i Carmina Burana di Carl Orff.
Saccheggiati dalla pubblicità e dal cinema, i Carmina Burana sono in assoluto la più celebre e fortunata composizione di Carl Orff. Basati su testi profani del XIII secolo in un misto di latino maccheronico, francese e tedesco antico rinvenuti in un monastero benedettino bavarese nella metà dell’800, sono un goliardico e sfrenato inno alla vita, governata dai capricci della Fortuna. L’afflato vitalistico che aleggia per tutta la partitura indusse il nazismo ad impossessarsene (i Burana sono del 1937), ma fortunatamente il tempo ha sfrondato via ogni sospetto di ideologismo, e ha consegnato questo indiscusso capolavoro alla sua non comune fortuna presso il vasto pubblico di sempre.
E’ stata certamente la trascrizione per orchestra di Maurice Ravel – la più celebre della dozzina e oltre delle versioni esistenti, comprese quelle di Stokowski, Shostakovich, e l’ormai classica rilettura rock degli Emerson Lake & Palmer – a piazzare i Quadri nel repertorio dei brani più frequentemente eseguiti nelle stagioni concertistiche di tutto il mondo. L’originale di Musorgskij, infatti, è per pianoforte, e fu composto in seguito all’emozionante visita ad una mostra di quadri del pittore Viktor Hartmann, uno dei più grandi amici dell’autore del Boris Godunov, scomparso poco tempo prima. Li ascolteremo nella versione del trombettista Andy Crowley.