Una prima esecuzione mondiale affiancherà sabato 16 luglio i celebri Carmina Burana di Carl Orff. Carme, questo il titolo della nuova pagina composta per l’occasione da Nicola Piovani, che così ci descrive la sua creazione: “Al momento di stendere queste note,¬ la partitura di Carme – per coro, cinque strumenti e percussioni – è in piena gestazione, sono immerso nella stesura della partitura e non ne conosco la fisionomia completa, che sarà definita, come spesso mi accade, poco prima della sua esecuzione pubblica. Il testo cantato è il Carme quinto di Catullo, uno dei più noti, una breve poesia di carattere diverso dalle altre dello stesso poeta, un testo poco sentimentale, nient’affatto doloroso, spavaldamente gioioso. Si può riassumere in un’incitazione all’amore passionale, da vivere con libertà, infischiandosene delle critiche degli anziani moralisti, ricordando che la vita dell’uomo passa e fugge e che l’unico modo sensato di viverla è godersela, prima del buio finale. Il concetto è molto semplice, - continua Piovani – ma penso che si adatti bene a essere eseguito in una serata accanto ai goliardici Carmina Burana”.
Nella seconda parte del programma un classico amatissimo dal pubblico: i Carmina Burana, poemi del repertorio vocale profano musicati ex novo da Carl Orff, compositore tedesco appassionato di musica antica e noto anche per il grande contributo in ambito pedagogico (alzi la mano chi non ha mai sentito parlare del metodo Orff).
La raccolta originaria comprende 315 componimenti destinati al canto. Orff, colpito dalla varierà di argomenti trattati, provò a rielaborarne la parte musicale, completando 24 brani perlopiù con testo in latino.
Chissà se la Fortuna imperatrix mundi governa davvero il destino degli uomini a suo piacimento, quello che è certo è che la scelta di Orff di una strumentazione che rievoca il medioevo cupo e misterioso del nostro immaginario è una scelta che affascina e colpisce ogni volta anche le generazioni più giovani.