Il titolo del live dei Capobanda prende il nome dal loro secondo lavoro discografico “Ritratto impersonale”. I Capobanda cantano la voglia di libertà dell’individuo, lontani dagli stereotipi di massa che condizionano lo stile di vita contemporanea. Lo sguardo al passato stilistico e musicale, in modo particolare al cantautorato anni ’70, viene sviluppato in ambito moderno con forti e profonde riflessioni sull’attualità. Un concerto che esalta elementi ritmici, orecchiabilità e soprattutto una coscienza, uno strappo deciso alla piattezza del consueto “bel canto”, che affronta criticità e mette in mostra i problemi, le ingiustizie e le difficili condizioni di vita attuali. Storie, retrovie della memoria, ricordi onirici di donne sanguigne tra ritmi originali e balcanici e voglia di fuggire dal circuito dell’ovvio. Il risultato è un concerto di sensorialità alternata tra poesia visionaria e sentimenti più che veri e che dà una sincera e decisa spallata al perbenismo politicosociale e alla stupidità dell’Iphone generation.