Un evento straordinario ospitato nella cavea dell’Auditorium Parco della Musica, il concerto di una delle figure fondamentali della musica americana, il padre di tutti i cantautori: Bob Dylan. Artista ancora oggi attivissimo e con alle spalle quasi quaranta anni di attività artistica, Bob Dylan può essere considerato il più grande e longevo cantautore di tutti i tempi La sua musica ha espresso gli ideali di più generazioni tanto da far dire: “Se fra cento anni qualcuno canterà una canzone di questo secolo, sarà una canzone di Bob Dylan”.
Bob Dylan ha superato i sessanta anni, la sua carriera musicale ha attraversato cinque decadi, ma, e lo dimostrerà in questa serata speciale, ha ancora energia da vendere. Bob Dylan, al secolo Robert Zimmermann, nasce il 24 maggio del 1941 a Duluth, Minnesota. A 6 anni si trasferisce a Hibbing, al confine con il Canada, dove inizia a studiare pianoforte e a fare pratica su una chitarra acquistata per corrispondenza. Già a dieci anni scappa di casa, dalla sua cittadina mineraria di confine col Canada, per andare a Chicago. A 15 anni suona in un complessino, i Golden Chords, coltivando i primi amori per la musica: Hank Williams, Bill Haley e la sua “Rock Around The Clock”, un poco di hillbilly e country & western. Frequenta l'università a Minneapolis nel 1959 e contemporaneamente inizia a suonare nei locali di Dinkytown, il sobborgo intellettuale della città, frequentato da studenti, beat, militanti della New Left e appassionati di folk. Preso dalla musica, gira per l'America solo e senza un soldo. E' di fatto un menestrello ambulante, in questo emulo di un suo grande idolo e modello, Woody Guthrie. La parte più aperta e meno tradizionalista del pubblico saluta in lui l'inventore di un nuovo genere, il cosiddetto "folk-rock". Una parte non indifferente di questo nuovo stile è rappresentato d'altronde da strumentazioni tipiche del ruspante rock, come ad esempio la chitarra e l'armonica amplificate.
In particolare, poi, i suoi testi colpiscono in profondità i cuori dei giovani ascoltatori perché si sintonizzano sulle tematiche care alla generazione che si preparava a fare il '68. Poco amore, poco romanticismo consolatorio ma molta mestizia, amarezza e attenzione ai problemi sociali più scottanti. Dopo più di trenta anni, diventato ormai un mito, un'icona popolare senza eguali (si parla addirittura di una sua candidatura al Premio Nobel per la letteratura), nel 1992 la sua casa discografica, la Columbia, decide di organizzare un concerto in suo onore al Madison Square Garden di New York City. Sul palco, tutti nomi leggendari del rock americano e non: da Lou Reed a Stevie Wonder, da Eric Clapton a George Harrison ad altri ancora. Nel 2005 è uscito “No Direction Home: The Soundtrack” (The Bootleg Series Vol.7), colonna sonora dell'omonimo documentario su Dylan diretto da Martin Scorsese.
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