Con aSH Aurelién Bory chiude la sua trilogia di ritratti di donne, danzatrici e coreografe che ha già visto protagoniste Kaori Ito e Stéphanie Fuster. Il visionario regista francese si concentra sull’energia ritmica e vitale della danzatrice Shantala Shivalingappa. È lei, protagonista e musa di aSH, a sovrapporsi alla figura maestosa di Shiva, dea creatrice e distruttice. Shantala danza su una coltre di cenere, simbolo del ciclo di morte e rinascita, di un’energia circolare che affonda le sue radici nei riti di cremazione indiani e nelle vibrazioni della danza come fonte di energia e traccia di vita.