Appunti sul metodo Bausch

Sabato 12 Febbraio 2011
h. 18:00
Appunti sul metodo Bausch

Fondazione Musica per Roma presenta

UN JOUR PINA M’A DEMANDÉ
Questo film è una testimonianza preziosa degli albori del "metodo" Bausch. Lungo cinque settimane estive, la regista belga Chantal Akerman ha seguito il lavoro di Pina Bausch, da una rappresentazione all'altra e in diversi festival e città, nell'intento di cogliere alcuni tra i momenti più significativi delle prove e delle improvvisazioni del Tanztheater Wuppertal. Ha filmato da vicino i corpi dei danzatori, li ha fatti interpretare davanti alla macchina da presa estratti di vari pezzi, ha cercato di catturarne tensioni ed emozioni. Quello di Akerman è uno sguardo netto, duro e anche molto "femminista" alla sostanza passionale e implicitamente politica del teatrodanza anni Ottanta di Pina Bausch.

WALZER
un pezzo di Pina Bausch
Malgrado la sua dolcezza apparente, Walzer, che debuttò ad Amsterdam nel 1982 e che non è mai stato rappresentato in Italia, è uno spettacolo che parla dell'esilio, della separazione e della difficoltà o impossibilità di essere amati. È un riflesso della perdita come vissuto intimo e come esperienza storica, in riferimento alla guerra e alle guerre che straziano il mondo. Emblematico della concezione strutturale dei pezzi anni Ottanta di Pina Bausch, Walzer alterna assoli e pezzi corali, costruendosi attraverso temi, fughe e variazioni. Come una sinfonia di immagini e sentimenti. Le grandi arie recitate, che qui hanno la stessa funzione strutturale degli assoli virtuosistici nei balletti, sono affidate a formidabili interpreti "storiche" del Tanztheater Wuppertal quali Josephine Ann Endicott, Malou Airaudo, Mechthild Grossmann e Meryl Tankard.