Una produzione Fondazione Musica per Roma
Andrea Camilleri, il padre del commissario Montalbano, e di tante altre centinaia di storie e personaggi, ha il merito indiscusso di aver da solo tenuto alto l’indice di lettura in un paese storicamente recalcitrante al rapporto coi libri. Il suo mondo, la sua lingua, l’umanità dei suoi protagonisti sono da un ventennio la compagnia di tanti italiani, la sua lezione letteraria ha generato uno stuolo di allievi: sia del Camilleri scrittore che del Montalbano commissario. Ma chi sono stati i maestri di questo maestro del racconto? In principio ci fu l’ammirato professore che a Porto Empedocle chiedeva alla classe frequentata dal futuro scrittore di chiudere gli scuri perché lui era stanco e doveva riposare a causa delle nottate che passava nelle bische: “da noi ammiratissimo”, dice Camilleri. Più avanti a Roma, all’Accademia d’Arte drammatica, ci fu Orazio Costa, poi immaginiamo il quasi coetaneo Leonardo Sciascia. Rispondere alla domanda “chi è un maestro?” è anche un modo per prendere il filo del racconto e portarlo a compiere lunghe peripezie, a indugiare su incontri e istanze morali.