“150. Le storie d’Italia”

Domenica 03 Aprile 2011
h. 16:30
“150. Le storie d’Italia”

Fondazione Musica per Roma presenta
una produzione Gush

ore 16.30 - 19.30

Andrea Camilleri
I Mille, la Sicilia, l’Unità
Dall’entusiasmo dello sbarco di Garibaldi alle prime difficoltà dell’unificazione, Andrea Camilleri, che così bene ha descritto la Sicilia post unitaria nei suoi romanzi, racconta le origini della nostra storia unita, ricorrendo alla letteratura: da Verga a Tomasi di Lampedusa, fino ai suoi libri, tra cui Un filo di fumo, Il birraio di Preston, La bolla di componenda, La concessione del telefono. L’arrivo dei Mille, la leva obbligatoria, i prefetti e la burocrazia piemontese, il brigantaggio e la repressione, ma anche la straordinaria annessione dell’isola al Regno d’Italia e la necessità, comunque, di un nuovo percorso unitario, sono i temi affrontati da Camilleri nella sua narrazione. Attraverso una delle voci letterarie più importanti di oggi comprenderemo il senso dell’essere un solo Stato, anche a partire dalle differenze e dalle problematiche di questi centocinquant’anni. Le origini dell’Unità raccontate dal grande scrittore siciliano apriranno la maratona che ci condurrà fino ai giorni nostri.

Melania Mazzucco
Emigranti: la ricerca della felicità
L’Italia dei primi del ‘900 assiste all’imponente fenomeno migratorio che spinge molti ad abbondare il Paese per cercare fortuna altrove. Il viaggio che porta i migranti oltreoceano è faticoso, lungo, vissuto in condizioni igieniche difficili e l’arrivo a Ellis Island, lo sbarco, le ispezioni mediche e la burocrazia americana, le tenement houses, le dure condizioni di lavoro e le difficili condizioni economiche e sociali deludono le aspettative degli italiani. Melania Mazzucco, che ha raccontato una straordinaria storia di emigrazione e di ritorni nel suo romanzo Vita, ci offre però una lettura diversa, certamente emozionante e unica, che aiuta a cogliere un significato più pieno del fenomeno: un atto di libertà, quello della migrazione, e insieme una grande opportunità, sia per chi parte, sia per chi resta.

Alessandro Baricco
Caporetto: il racconto di un’infamia
Il secolo comincia con la velocità, con l’affermarsi del progresso, del benessere e del rinnovamento sociale, tecnico, industriale. Poi arriva la Prima Guerra Mondiale, e tutto si ferma. Alessandro Baricco, in questo suo intervento, ci accompagna alla scoperta di quello che è stata la guerra di trincea per l’esercito italiano, non una guerra lampo come si pensava all’inizio, ma al contrario un lungo e logorante combattimento. Il 24 ottobre 1915, i tedeschi infliggono una delle più rovinose sconfitte al nostro esercito, quella di Caporetto. I soldati scendono dalle montagne, abbandonano le armi, nella convinzione che la guerra sia finita e si possa tornare a casa. Le ragioni di una sconfitta ma soprattutto la poesia di una pagina emblematica del nostro passato sono quindi gli elementi del racconto di Baricco.
Le letture sono tratte da Questa storia.

ore 20.30 - 23.30

Dacia Maraini
La vergogna delle leggi razziali
Nel 1938 l’Italia è ormai uno Stato a partito unico, il Partito Nazionale Fascista. Durante quell’anno vengono promulgate le leggi razziali, si logora il tessuto sociale e il razzismo diventa regola. Dacia Maraini racconta l’incredulità degli ebrei italiani di fronte all’affermarsi di un costume violento e repressivo, con cui tutti noi ancora oggi ci troviamo a fare i conti. Testimone diretta della brutalità del Fascismo che costrinse la sua famiglia ad espatriare in Giappone, e vittima lei stessa della reclusione in un campo di concentramento, la Maraini narra l’Italia di quegli anni e prova a spiegare cosa significa vivere un’esperienza di esclusione nel proprio Paese. Le pagine che accompagnano questo intervento sono tratte da Il treno dell’ultima notte.

Sandro Veronesi
Gli italiani invisibili del boom economico
Sandro Veronesi racconta il boom economico degli anni ’60 assumendo un punto di vista assolutamente originale: l’autore di Venite Venite B-52, ci mostra il “miracolo economico” in una delle sue facce meno note. In questi anni di improvviso benessere, mentre cambia la geografia edilizia, così come quella dei divertimenti, mentre il Paese vive un momento di rinnovata felicità e di slancio verso un nuovo progresso “democratico”, che porterà a una rivoluzione dei costumi e dei consumi, molti italiani iniziano a nascondersi al censimento e al fisco, occultando una parte dei propri beni e delle proprie ricchezze: il Paese scopre una doppia esistenza e comincia a correre su binari paralleli, di cui uno necessariamente in “ombra”. L’analisi di Veronesi sarà arricchita da alcuni contributi culturali eccezionali della nostra storia, come le pagine di Pasolini e i film di Scola e Risi.

Giancarlo De Cataldo
Il terrorismo e il caso Moro: un Paese interrotto
Gli anni ’70 rappresentano un decennio di grandi conquiste sociali: vengono approvati lo statuto dei lavoratori, la legge sul divorzio, la riforma fiscale, la scala mobile, e molte altre riforme di modernizzazione. Il Paese vive un momento di trasformazioni, di lotte, di nuovi sogni e nuove politiche. Per la prima volta il Partito Comunista e la Democrazia Cristiana stanno per stringere un accordo che li porterà a governare insieme il Paese. Ad interrompere i progetti e le utopie di questo momento arrivano le stragi terroristiche e il sequestro di Aldo Moro. Giancarlo De Cataldo descrive quest’Italia in balia delle contestazioni e della violenza, spettatrice di un dibattito politico che si inasprisce, coinvolta in una situazione sociale di grande tensione. Partendo dalle pagine di Romanzo Criminale, De Cataldo si soffermerà sui misteri che ancora circondano il caso Moro e sulle conseguenze che il terrorismo ha avuto sull’Italia.

Francesco Piccolo
La televisione che ci ha cambiati
Francesco Piccolo, che conclude la maratona di 150. Le storie d’Italia, ci racconta in che modo la televisione ha cambiato l’antropologia degli italiani, trasformandoci da spettatori ad aspiranti protagonisti. Dalle prime lunghe dirette sulle tragedie italiane, all’avvento delle televisioni private, dai programmi di intrattenimento ai reality, la televisione, come racconta lo stesso Piccolo nelle pagine della sua Italia spensierata, diventa presenza di primo piano nelle nostre vite, condizionandole. Il decennio segna anche un progressivo avvicinamento tra la politica e i media, in una trasformazione che ci porterà all’epoca del partito della TV. L’incontro con Francesco Piccolo e la sua “Italia televisiva” rappresenta anche un’occasione per riconoscerci attraverso quello che abbiamo visto e amato, disprezzato e imparato, riflettendo su chi siamo diventati oggi.

Letture di Livia Bonifazi e Stefano Pesce